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Cantiere Franchini, 70 anni di storia in mare
La storia del Cantiere Franchini si dipana per oltre 70 anni e prende le mosse da un piccolo cantiere artigianale sorto sul porto di Riccione grazie alla determinazione del Maestro d’ascia Michele Franchini, detto «Guido», che nel 1946 decide di mettersi in proprio avviando un’attività di costruzione di piccoli pescherecci e imbarcazioni al servizio del nascente turismo balneare. In questo piccolo capannone nasce il “cutter da spiaggia”; uno scafo ispirato alle derive da regata tipo Flying Dutchman che grazie al fondo piatto potevano arrivare fin sulla spiaggia di Riccione e caricare i turisti in attesa. Alcune di queste barche sono ancora in servizio lungo le spiagge romagnole e una è stata inserita nella collezione permanente del Museo della Marineria di Cesenatico.
Franchini Yachts: le origini
Nel cantiere di Riccione nel 1968, quasi per caso, s’incontrano «Guido» Franchini e Norberto Ferretti, che aveva chiesto di trasformare un vecchio peschereccio in legno in motorsailer da diporto. La barca riuscì così bene che «Guido» e Norberto decisero di esporla al Salone di Genova, riscuotendo un buon successo. Dal sodalizio nasce quello che diventerà uno dei più grandi gruppi della nautica mondiale.
Nel 1977 entra in azienda il figlio Massimo, giovane architetto navale, che senza rinnegarne le radici artigiane, la trasforma in un moderno cantiere indirizzato alla produzione di imbarcazioni a vela da crociera d’altura apprezzate in tutto il mondo. Il neolaureato architetto apporta la sua cultura di giovane progettista ansioso di verificare nei fatti la sua capacità di interpretare le esigenze di una clientela sempre più vasta ed esigente.
La collaborazione con Doug Peterson
Questa collaborazione consoliderà definitivamente la fama di Franchini quale produttore di barche da crociera, senza limiti, belle, affidabili, comode, ma tutte assolutamente diverse, grazie a un’approfondita progettazione di tutte le varianti possibili e l’unificazione della piattaforma navale, lasciando all’armatore la più ampia scelta di tutto quello che non incide sulle prestazioni e sulla qualità.
Dalla produzione esclusiva di magnifici velieri il cantiere Franchini Yachts passa a produrre motoryacht senza tempo, non trascurando gli aspetti tecnologici e l’importanza della ricerca.
Questo lo porterà, nel 1996, grazie a un’intuizione e a una visione di Massimo, a utilizzare, per primo in Europa, lo SCRIMP (Seemann Composites Resin Infusion Molding Process); la tecnologia dell’infusione sotto vuoto della vetroresina per la produzione di scafi e sovrastrutture, rivoluzionando per sempre il modo di produrre le barche nel pieno rispetto dell’ambiente con i massimi standard qualitativi.
L’evoluzione di Franchini Yachts
Massimo non si accontenta di continuare a produrre i “tradizionali” motorsailer ma, anche in virtù di un trend positivo del segmento dei motoryacht, nel 2004 si “inventa” la lobster italiana e immette sul mercato Emozione 55, universalmente riconosciuta come la più elegante lobster boat mediterranea.
Con Mia 63 di Franchini Yachts e la sua articolata gamma, Massimo Franchini definisce la nuova frontiera del XXI secolo, per uno yachting ai massimi livelli prestazionali. Franchini Yachts è oggi sempre più consapevole, sempre più rispettoso dell’ambiente, sempre più “a misura d’armatore”, come un vestito, come una villa, per chi non accetta compromessi e desidera il “suo Franchini”.
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