Alla scoperta di Luna Rossa
Welcome on board
Benvenuti nel mondo di Luna Rossa Prada Pirelli Team, la sfida italiana alla più antica
e prestigiosa competizione sportiva del mondo: la Coppa America. Ora si entra nel vivo.
Il team è partito alla volta di Auckland dove prenderà parte alle America’s Cup World Series alla fine del 2020 e alla Prada Cup all’inizio del 2021
La sfida – Tutto quello che dovete sapere sull’America’s Cup
La storia della Coppa America
Luna Rossa e la Coppa, una sfida lunga 23 anni
La nostra intervista a Patrizio Bertelli, presidente di Luna Rossa Prada Pirelli Team
Le nuove barche volanti della Coppa America 2021
Alla scoperta dei segreti di Luna Rossa
Sali a bordo di Luna Rossa!
Visita la base di Luna Rossa a Cagliari!
Conosci il team
Le nuove barche volanti della Coppa America 2021
Le barche della 36^ America’s Cup presented by PRADA sono gli AC75, monoscafi di 75 piedi ad alte prestazioni, con foil laterali a T lunghi oltre cinque metri e bompresso. Sono pensate per spettacolari regate di match racing (uno contro uno) e per la competizione ravvicinata, rappresentano lo stato dell’arte di una tecnologia destinata a lasciare un segno nella nautica da diporto del prossimo futuro.
Punti salienti della classe AC75:
Massimo due scafi per ciascun team partecipante, uno solo dei quali può essere modificato non oltre il 25%.
Introduzione di alcuni componenti one-design e/o elementi standard come foil arm e cant system – ciascuno prodotto da un unico fornitore – e altri elementi da realizzare secondo specifiche (es. forma dell’albero).
Restrizioni sui materiali e tecniche di costruzione.
Limitazioni sul numero di componenti che possono essere costruiti, tra cui scafo, albero, timone, foil e vele.
Divieto delle prove in vasca navale e galleria del vento.
Divieto di navigare con le due imbarcazioni contemporaneamente, fatto salvo per il Defender che lo potrà fare solo dopo l’inizio delle regate di selezione dei Challenger, dopo la Prada Cup.
Divieto di navigare e/o eseguire test con altri team salvo durante le regate ufficiali o le regate di prova riconosciute.
La costruzione degli scafi deve essere effettuata nel paese di appartenenza del club sfidante. Tutti gli altri componenti dell’imbarcazione – inclusi alberi, coperta, appendici e attrezzatura – possono essere prodotti in qualsiasi paese.
In regata, un minimo del 20 per cento del totale dell’equipaggio, o tre velisti, deve essere della nazionalità dello Yacht Club che ha lanciato la sfida. I membri dell’equipaggio di diversa nazionalità devono dimostrare di aver trascorso nella nazione dello sfidante almeno 380 giorni tra il 1° settembre 2018 e il 31 agosto 2020.
Limiti e modifiche AC75
Ciascun componente dell’imbarcazione può essere individuato come:
“Box Rules”: lasciato libero alla progettazione del team, nel rispetto delle specifiche del regolamento.
One-design supplied: uguale per tutti i partecipanti e fornito da un unico produttore.
One-design specified: uguale per tutti i partecipanti, realizzato da ogni team secondo le specifiche di regolamento
Luna Rossa e la Coppa, una sfida lunga 23 anni
Tappa dopo tappa, vi raccontiamo la sfida alla Coppa America di Luna Rossa, dal 1997 fino ad oggi. Ecco la cronistoria delle sei partecipazioni di Prada all’America’s Cup
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Patrizio Bertelli, una sera di febbraio del 1997, entra nello studio di Gérman Frers a Milano con l’idea di parlare di una nuova barca da crociera. Ne esce con un sogno, una nuova sfida italiana alla Coppa America. Nel giro di un paio di settimane nasce il nucleo dell’equipaggio che formerà la prima Luna Rossa.
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È il 6 febbraio del 2000, dopo una vera e propria battaglia navale contro American One di Paul Cayard, Luna Rossa si aggiudica per 5-4 la Louis Vuitton Cup e il diritto a sfidare Team New Zealand per la Coppa America. Patrizio Bertelli alza la coppa piena di Champagne e la rovescia in testa all’amico Antonio Marrai.
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È il 20 febbraio del 2000, al primo incrocio Luna Rossa, timonata da Francesco De Angelis, con il brasiliano Torben Grael alla tattica, passa davanti a Team New Zealand. Nella notte italiana sono urla da stadio, ma sarà l’unico incrocio in cui la barca italiana avrà la meglio. I kiwi cancellano per 5-0 Team Prada, una sconfitta totale, netta e senza appello. Ma è l’inizio di una lunga storia.
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La seconda Luna non è baciata dalla fortuna. Il progetto di Doug Peterson, già designer di ITA 45 nel 2000, non funziona. Luna Rossa è meno veloce degli altri sfidanti e il cammino verso la Coppa si interrompe in semifinale.
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Luna Rossa ingaggia l’australiano James Spithill, che al timone di One World eliminò gli italiani nel 2003. Jimmy è un talento in partenza, Luna Rossa è veloce, ma non quanto Team New Zealand che in finale sfidanti la strapazza 5-0.
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La sfida del 2013 nasce più con la voglia di restare nel “circo” che con la possibilità di vincere. Con gli futuristici cat AC 72 Luna arriva alla finale sfidanti, ancora una volta battuta dai kiwi (che perderanno con Oracle Team USA).
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Dopo avere avviato la progettazione per la nuova barca, Luna Rossa si vede cambiare da Oracle il regolamento e la misura dello scafo. Bertelli ritira il team, ma presta uomini e tecnologia ai neozelandesi che vincono la Coppa a Bermuda.
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Il 26 giugno del 2017, nello stesso momento in cui Team New Zealand taglia il traguardo e vince la Coppa, Agostino Randazzo (Presidente del Circolo della Vela Sicilia), consegna la sfida al commodoro del Royal New Zealand Yacht Squadron.
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Il 2 ottobre 2019, davanti a un grande pubblico a terra, sul molo Ichnusa di Cagliari, e in mare, Miuccia Prada battezza la quinta Luna Rossa. Alle sue spalle il marito Patrizio Bertelli, lo skipper Max Sirena, e Marco Tronchetti Provera.
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“La Coppa America” di Sir Peter Blake
Questo non è uno sport per deboli di cuore.Sir Peter Blake sull’essenza della Coppa America
La Coppa America è un trofeo molto ambito, ma che raramente ha cambiato mano in 150 anni.
Questo non è uno sport per deboli di cuore. Non è impresa da prendere alla leggera o per capriccio. È una lotta tra velisti di Yacht Club sparsi nel mondo che vogliono disperatamente la stessa cosa: mettere le mani sulla Coppa.
Il prestigio per il vincitore vale più di qualsiasi altro riconoscimento sportivo. È proprio vincere l’invincibile e fare l’impossibile che affascina uomini di mare, sognatori e miliardari. Ma la vittoria non arriva facilmente. Anzi, il più delle volte non arriva affatto. L’unico modo per vincere è continuare a partecipare, continuare a tornare, una volta dopo l’altra, con l’intimo convincimento di potercela fare. Esitare dopo il primo tentativo non fa parte delle regole del gioco. Ci vogliono persone straordinarie, con una motivazione ferrea, grande esperienza, attenzione per i particolari e dedizione incondizionata. È un gioco in cui, per quanto tu ti possa impegnare, per quanto tu possa essere motivato, per quanto tu possa essere disposto a spendere, la vittoria non è mai garantita.
Per alcuni diventa una specie di droga. È un gioco che puoi arrivare a odiare profondamente, salvo poi scoprire che non puoi farne a meno, finché non vinci.
Poi avviene la metamorfosi, o almeno è quanto è successo a me. L’aver fatto parte di un equipaggio che è riuscito a conquistare una volta la coppa America e a difenderla con successo mi ha liberato da quella terribile stretta alla bocca dello stomaco. Sono appagato. Sono guarito. Dormo bene la notte e faccio altri sogni. Nuove passioni stanno nascendo in me. Ma sia ben chiaro: gareggiare per la coppa America è un gioco di passione, di sogni, dove in ogni momento di veglia (e di sonno) si ha sempre un solo e unico pensiero, quello di vincere, ma la vittoria è incerta fino a quando non la ottieni. La delusione e il disappunto fanno male anche quando sono gli altri a soffrirne, figuriamoci quando li sperimenti sulla tua pelle.
Continui a chiederti “come?” e “perché?” per intere settimane, fino a quando non raggiungi la determinazione di doverci riprovare per non ripetere lo stesso errore, per fare meglio di prima, per essere migliore del resto del mondo, per essere il Migliore. E allora l’ansia si trasforma di nuovo in sogno e passione. Il pensiero di vincere non ti abbandona mai, ma è meglio lasciarlo da parte e concentrarsi su un nuovo obiettivo: essere il migliore, in tutti gli aspetti della nuova sfida.
Nulla può essere lasciato al caso, nemmeno il più piccolo dettaglio. Ma questo non succede solo perché sei tu a volerlo. Ci vuole un team di persone eccezionali, che condividano lo stesso sogno e la stessa passione e che non abbiano paura neppure del pronostico più sfavorevole.
È la difficoltà della sfida che mette in moto l’adrenalina nelle vene infiacchite dalla delusione patita in precedenza.
È la difficoltà di vincere che rende la Coppa America ciò che è. Non è un gioco per ammiragli da salotto.
Non è un gioco per chi non è disposto a tornare.
Non è un gioco per chi è debole di cuore.
È il gioco per chi non ha paura di contrapporsi a quanto di meglio il resto del mondo ha da offrire.
È un gioco dove vincere è quasi impossibile, quasi, ma non del tutto.
Ed ecco perché vale la pena di battersi.
È la difficoltà che dà un significato a qualsiasi lotta. È l’essenza stessa della vita.
dalla Prefazione di Sir Peter Blake al libro “Luna Rossa” sulla 30^ America’s Cup (2000)
America’s Cup
L’America’s Cup è il più antico trofeo della storia dello sport.
Rappresenta la massima competizione velica, da sempre giocata sul doppio livello sportivo e tecnologico.Si disputa dal 1851, quando la goletta statunitense America vinse la Coppa delle Cento Ghinee, infliggendo in una regata intorno all’Isola di Wight un pesante distacco al resto della flotta britannica. Da allora, per le 24 edizioni successive, rimase in mano americana fino al 1983, quando ad aggiudicarsela fu la sfida australiana di Alan Bond con Australia II.L’ultima edizione, la 35^, disputata nel 2017 nelle acque di Great Sound alle Bermuda, ha visto prevalere il catamarano dello sfidante Emirates Team New Zealand contro il detentore Oracle Team USA. La prossima, la 36^ America’s Cup presented by Prada, si terrà ad Auckland, in
Nuova Zelanda, dal 6 al 21 marzo 2021.
Storia della Coppa America
1851 – 1983
Nel 1851 la goletta America vince la regata intorno all’Isola di Wight, al largo delle coste dell’Inghilterra, infliggendo un pesante distacco a 15 imbarcazioni britanniche. Nasce così l’America’s Cup.
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1983 – 1987
Australia II batte l’imbarcazione statunitense Liberty e vince l’America’s Cup a Newport, strappando dopo 132 anni per la prima volta la Coppa agli Stati Uniti.
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1987 – 1995
Con Stars & Stripes, gli USA rivendicano la vittoria a Fremantle nel 1987. La Coppa ritorna negli Stati Uniti, con il Match che si disputa a San Diego nel 1988. L’America’s Cup si terrà nuovamente a San Diego nel 1992 e 1995. In quest’ultima occasione, sono i neozelandesi di Black Magic a ottenere la loro prima vittoria nella storia della Coppa America e a portarla in Nuova Zelanda.
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1995 – 2003
L’America’s Cup si tiene ad Auckland nel 2000 ed è difesa dai neozelandesi contro Luna Rossa. L’edizione successiva del 2003 viene vinta, sempre ad Auckland, dal nuovo sindacato svizzero Alinghi, che riporta la Coppa in Europa dopo 152 anni.
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2003 – 2010
Gli svizzeri portano l’evento a Valencia e nel 2007 Alinghi difende il trofeo con successo, per poi perdere il titolo contro il trimarano di Oracle Team USA nel Match del 2010.
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2010 – 2017
Oracle Team USA porta la Coppa a San Francisco per l’evento del 2013 a bordo dei rivoluzionari catamarani AC72 ad ala rigida dotati di foil e mantiene il trofeo, rimontando da 1 a 8 fino al risultato finale di 9 a 8. La 35^ America’s Cup viene disputata a Bermuda nel 2017.
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Challengers for now – Guarda la webserie di Luna Rossa
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Focus & curiosità
Come funzionano i foil di Luna Rossa Prada Pirelli
I numeri di Luna Rossa
I numeri di Luna Rossa
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Come ci si veste a bordo di Luna Rossa Prada Pirelli
Come ci si veste a bordo di Luna Rossa Prada Pirelli
Circa il 35% delle microplastiche nell’ambiente marino hanno origine da fibre sintetiche usate nei capi di abbigliamento. Queste piccolissime particelle, di diametro inferiore a 5mm, sono ormai presenti negli ecosistemi acquatici e terrestri di tutto il mondo. Una ricerca dell’Università di Manchester del 2018, pubblicata su Nature Geoscience, stima che ogni anno 0,6-1,7 milioni di tonnellate di microplastiche vengono rilasciate nell’oceano. Il crescente consumo di plastica e fibre sintetiche, anche nel settore dell’abbigliamento, rischia di avere ripercussioni drastiche sull’ambiente.
Per questo motivo il team Luna Rossa Prada Pirelli ha deciso di impegnarsi attivamente, con azioni concrete rivolte alla mitigazione dell’impatto ambientale. Grazie alla collaborazione con The Woolmark Company, per l’abbigliamento del team sono stati studiati e sviluppati dei capi con soluzioni innovative e realizzati con alte percentuali di fibre naturali, come la lana: un materiale biodegradabile e rinnovabile, con un bassissimo impatto sia nel ciclo produttivo che nello smaltimento, e con straordinarie caratteristiche di traspirabilità e resistenza all’acqua.
La Wet Jacket è un capo speciale creato esclusivamente per il sailing team in collaborazione con The Woolmark Company. È composto da uno strato esterno in neoprene, che fornisce impermeabilità, e una parte interna in lana merino per l’isolamento termico. nel ciclo produttivo Viene utilizzata principalmente nelle sessioni di recupero durante gli allenamenti in mare.
Soft Shell. Questa giacca, indossata dall’intero team, è realizzata con uno strato interno di micropile in lana. La parte esterna è invece costituita da un tessuto impermeabile con elevate capacità di traspirabilità e isolamento termico.
Polo. La Polo è prodotta con il 100% di lana Merino. La lana è un materiale noto da secoli per la sue capacità di mantenere il caldo alle alte temperature e proteggere dal freddo, evitando al corpo drastici sbalzi di temperatura, assicurando allo stesso tempo il massimo comfort.
Official Sailing Team Jacket. Questa giacca impermeabile altamente versatile, viene indossata dai ragazzi del sailing team nelle più svariate condizioni meteo. È realizzata con uno strato interno di lana che fornisce isolamento termico. La giacca, progettata in collaborazione con The Woolmark Company, è stata testata direttamente dai nostri velisti, rispondendo a elevati standard di qualità.
Il Circolo della Vela Sicilia
Il Circolo della Vela Sicilia
Da sinistra: Grant Dalton (Team New Zealand), Steve Mair (commodoro del Royal New Zealand Yacht Squadron), Agostino Randazzo (presidente del Circolo della Vela Sicilia) e Patrizio Bertelli (presidente di Luna Rossa Prada Pirelli Team)
Il 26 giugno 2017 nelle acque di Great Sound alle Bermuda, Emirates Team New Zealand contro il Defender Oracle Team USA si aggiudica la 35esima America’s Cup. Quella che per la terza volta riporta la Coppa nel paese dei “Kiwi”, è una vittoria netta per sette regate a una.
Quello stesso giorno, Steve Mair, commodoro del Royal New Zealand Yacht Squadron, il club nuovo detentore della Coppa, annuncia di aver accettato la sfida del Circolo della Vela Sicilia consegnata dal presidente Agostino Randazzo.
Nasce la 36esima America’s Cup: il Circolo della Vela Sicilia, primo club ad aver lanciato la sfida con Luna Rossa Prada Pirelli Team, diventa Challenger of Record: lo sfidante a cui spetta di scrivere insieme al Defender le regole con cui si disputerà la successiva edizione della Coppa America.
Defender e Challenger of Record condividono la stessa visione: la 36^ America’s Cup presented by PRADA, che si disputerà ad Auckland dal 6 al 21 marzo 2021, avrà una nuova impronta. Dovrà coniugare una forte spinta all’innovazione con i valori tradizionali del trofeo esistente più antico del mondo.
Il Defender e il Challenger of Record scrivono insieme le regole della nuova Coppa. Il 28 settembre 2017 viene pubblicato il Protocollo della 36^ America’s Cup presented by PRADA e dopo due mesi viene presentato il concept di una nuova generazione di barche, gli AC75. Monoscafi di quasi 23 metri, totalmente inediti, dotati di bompresso e foil basculanti laterali. Barche nate per volare.
Per garantire la massima imparzialità, Luna Rossa Challenge costituisce il Challenger of Record 36 (COR36), delegando a questo ente la responsabilità della fase preliminare delle regate tra gli sfidanti.
Il COR36 è un organismo indipendente che tutela gli interessi di tutti i Challenger e sovrintende all’organizzazione delle America’s Cup World Series, regate itineranti tra i concorrenti della 36^ America’s Cup presented by PRADA, e delle Challenger Selection Series – la Prada Cup – regate di selezione degli sfidanti che si svolgeranno ad Auckland da gennaio 2021.
Prada diventa il “presenting sponsor” dell’America’s Cup, che viene denominata: “36^ America’s Cup presented by PRADA” e “title and presenting sponsor” delle Challenger Selection Series, che prendono il nome ufficiale di “Prada Cup”.
Gli avversari di Luna Rossa
Il glossario della Coppa America
Gli avversari di Luna Rossa
AMERICAN MAGIC
Prua: ricorda quella di un aereo e ha volumi arrotondati.
Coperta: bombata, all’insegna della ricerca dell’aerodinamica.
Foil: dotati di un piccolo bulbo.
Carena: piatta, pensata esclusivamente per il volo.
ETNZ Te Aihe first sail, image (c) Rachel von Zalinski- Live Sail Die
TEAM NEW ZEALAND
Prua: inversa e piatta nella parte bassa con un accenno di spigolo. Coperta: svasata nella parte anteriore, piatta al centro con le estremità laterali arrotondate.
Foil: i kiwi sono gli unici a non avere mostrato, per ora, un vero bulbo sui foil.
Carena: piatta alle estremità, dotata di un volume rotondo a centro barca.
INEOS TEAM UK
Prua: volumi molto potenti, quasi da open oceanico.
Coperta: svasata a prua, risale verso poppa per diventare piatta in corrispondenza delle murate verticali.
Foil: dotati di un piccolo bulbo Carena: completamente piatta da prua a poppa.
Come funzionano i foil di Luna Rossa Prada Pirelli
Assetti di navigazione
Foil, timone e piano velico
Coppa America, il glossario per sapere di cosa stiamo parlando
Protocollo: è il documento che disciplina l’organizzazione di una determinata edizione dell’America’s Cup, da cui consegue il regolamento di stazza per la costruzione delle barche con cui verrà disputata.
Defender: vincitore dell’ultima edizione dell’America’s Cup e detentore del trofeo.
Prada Cup: è il trofeo assegnato al vincitore delle Challenger Selection Series – regate di selezione dei Challenger – che sfiderà il Defender nel Match finale dell’America’s Cup. Per vincere l’America’s Cup, prima bisogna vincere la Prada Cup.
Deed of Gift: letteralmente “atto di donazione”, è il regolamento originale dell’America’s Cup depositato dal New York Yacht Club presso la Corte Suprema di New York (vi si devono attenere i partecipanti della Coppa nel caso in cui il Challenger of Record e il Defender non riescano trovare un accordo sulle regole per disputare una determinata edizione della Coppa).
Challenger: lo Yacht Club che lancia la sfida allo Yacht Club detentore dell’America’s Cup. Viene rappresentato dal team che disputa le regate. ACWS – America’s Cup World Series: regate preliminari itineranti a cui parteciperanno sia i Challenger sia il Defender.
Challenger of Record: è il primo Yacht Club e il suo team a lanciare la sfida contro il Defender, nonché rappresentante di tutti gli sfidanti, che stabilisce assieme con il defender modalità e date di svolgimento della successiva campagna.
Match race: regata “1 contro 1” in cui si confrontano solo due imbarcazioni; lo start, è preceduto da una fase in cui le barche cercano di guadagnarsi la posizione migliore sulla linea di partenza. Si distingue dalle regate di flotta nelle quali a competere ci sono più di due imbarcazioni.
AC75 Yacht Class: la classe di imbarcazioni con cui si disputerà la 36^ America’s Cup. Monoscafi di 75 piedi, dotati di bompresso e foil laterali che consentono alle imbarcazioni di “volare”.
Meccatronica: scienza che accorpa meccanica, idraulica ed elettronica, che consente la gestione e lo sviluppo dei movimenti delle componenti di bordo.
Soft wing: randa non rigida, dal profilo alare, formata da due vele parallele che si issano contemporaneamente sull’albero con sezione a D.
Box Rules: regole che disciplinano il disegno della nuova classe AC75. Foil: appendici che consentono agli scafi di alzarsi dalla superficie dell’acqua e raggiungere velocità molto elevate.
Fiocco: vela di prua che si issa sullo strallo.
Code Zero: ampia vela di prua avvolgibile, armata sul bompresso, da utilizzare in condizioni di vento leggero.
One-design/monotipo: elementi standard che per regolamento sono uguali per tutti i partecipanti, non modificabili e su cui non è quindi possibile fare ricerca e sviluppo.
Foil arm: deriva alla cui estremità è assemblata la foil wing: componente che permette all’imbarcazione di alzarsi e staccare lo scafo dall’acqua. Come per le ali degli aerei, i bordi di uscita dei foil sono dotati di flap, estremità mobili in grado di deviare i flussi aero/idrodinamici.
Bompresso: estensione della prua per portare oltre la lunghezza dello scafo il punto di aggancio (punto di mura) del Code Zero.
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